LA NOSTRA VISIONE E I NOSTRI VALORI

PREMESSA
Lo sviluppo del Settore Turistico e Commerciale nel prossimo triennio dovrà portare valore a tutto il nostro Paese ed essere in grado di “disseminare” a raggiera benefici economici.
L’attività di USOT sarà quindi mirata, da un lato, a sostenere quei prodotti/offerte ed iniziative che creano presenze nei periodi di scarsa occupazione e, dall’altro, a valorizzare quegli ambiti dove l’economia turistica non rappresenta il core ma può diventare un importante asset di benessere territoriale.
L’Obiettivo di USOT, però, non si sostanzia solo nella capacità di cogliere le opportunità esistenti: la vera sfida è valorizzare tutte le risorse esistenti in maniera integrata, anche tra i diversi settori economici, ed a fornire servizi di supporto allo sviluppo delle imprese turistiche e commerciali, integrando la filiera turistica con gli altri comparti.
Quindi collaborazione sinergica con tutte le altre Associazioni Datoriali, senza sovrapporre azioni ma rafforzandosi l’un l’altra, perché in questa maniera diventa possibile aumentare il peso delle proprie idee ed iniziative e colpire con maggiore consistenza i target individuati.

RELAZIONI
USOT, le altre Associazioni Datoriali e tutti gli operatori del Settore devono operare in forte correlazione, infatti, ognuno con le proprie peculiarità e competenze, ricopre un ruolo essenziale per riuscire a sviluppare un’azione complessiva che tenda ad incrementare il posizionamento e l’economia turistica del Paese.
USOT dovrà svolgere un ruolo fondamentale, soprattutto in questa fase di avvio operativo, nella realizzazione di quanto previsto nel Piano Strategico per lo sviluppo del settore turistico, dal Piano triennale di promozione turistica e dal Piano annuale (2019) favorendo un percorso condiviso tra settore pubblico e privato “per far sì che il settore turistico contribuisca in modo significativo e sempre più rilevante allo sviluppo della Repubblica di San Marino, generando benessere economico e posti di lavoro”.
USOT opererà adottando un diverso schema decisionale/operativo a seconda che trattasi di prodotti indicati dal Piano Strategico per il Turismo ovvero da altri prodotti e tematiche individuati da USOT come di interesse strategico per il Paese anche se non direttamente riconducibili ad una definizione “turistico/commerciale”.

USOT ritiene anche necessario creare un “laboratorio” di sperimentazione di nuovi prodotti turistici, sui quali lavorare sia nella fase di analisi sia in quella di implementazione strutturale che permettano di conquistare segmenti di mercato nuovi. Si tratta, quindi, di individuare quali possono essere queste nuove tematiche, come trasformare alcuni fattori esistenti in opzioni turistiche e quali canali e quali modalità utilizzare per la sperimentazione commerciale. In questo ambito rientrano le iniziative che si sviluppano grazie a rapporti di collaborazione, creazione di prodotti e promozione congiunta effettuata con le Regioni italiane limitrofe.
L’immagine che si offre di un territorio agisce direttamente sulla percezione che le persone hanno del medesimo, allora occorre far sì che tale percezione sia perfettamente in linea con ciò che il territorio realmente è ed è in grado di offrire, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

OBIETTIVI DI CARATTERE GENERALE
È imprescindibile una programmazione sempre più incisiva basata su azioni promo-commerciali e interventi di comunicazione con uno sviluppo poliennale, avviando un nuovo percorso di condivisione con le Associazioni Datoriali e mantenendo un continuo confronto tra operatori pubblici e privati.
Alcuni obiettivi strategici da perseguire in termini generali possono essere cosi individuati:
– migliorare e qualificare i prodotti turistici esistenti: si tratta di migliorare i prodotti turistici più stabili e tradizionali arricchendoli di nuove opzioni;
– innovare le tematiche di prodotto: creare ed immettere sul mercato nuove tematiche di prodotto, che devono sapere rispondere alle esigenze degli ospiti i quali subiscono continue mutazioni in quanto a desideri, percezioni e motivazioni di scelta;
– accrescere il livello di competitività del territorio: obiettivo, questo, raggiungibile solo mettendo in rete la molteplicità delle opzioni valoriali esistenti;
– aumentare arrivi e presenze, come pure permanenza media: l’incremento degli arrivi e delle presenze è un obiettivo che può considerarsi standard per una Paese che punta sull’economia turistica quale volano di sviluppo, ma unitamente a ciò serve favorire, in particolar modo, l’aumento della permanenza media degli ospiti;
– incrementare la quota di internazionalizzazione: Più ospiti stranieri significa aumento della permanenza media, spesa per ospite superiore, più comunicazione internazionale e stimolo continuo per l’innovazione delle imprese;
– comunicazione: utilizzare strumenti, linguaggi e concept di comunicazione innovativi, perché parlare di innovazione significa anche far sì che la comunicazione sia in linea con i nuovi linguaggi e utilizzi strumenti il più possibile performanti;
– rafforzare i sistemi di relazione pubblico/privato, sia per quanto riguarda la parte strategica sia per quanto attiene all’azione promo-commerciale, che deve essere condivisa;
– integrare la filiera turistica con gli altri comparti, perché il settore dello Sport, della Cultura ed altri ambiti devono essere strettamente interconnessi in quanto diverse scelte, se effettuate in maniera congiunta e condivisa, portano vantaggi a tutti i settori economici coinvolti.

LE PROPOSTE DI U.S.O.T.
Lo sviluppo e la crescita, anche e soprattutto, qualitativa del nostro turismo passa indiscutibilmente dalla creazione di strutture ed infrastrutture permanenti che fungano da principale attrattiva per un turismo che, finalmente, possa scegliere San Marino come destinazione primaria e non più come riflesso o tappa incidentale di un soggiorno in Riviera.
Gli eventi, in particolar modo quelli previsti nel periodo estivo ed invernale, devono essere la chiusura del cerchio di un’offerta turistica che è presente, stabilmente, 365 giorni all’anno in maniera strutturale.
Certamente dobbiamo lavorare per aumentare la presenza turistica in Repubblica, ferma negli ultimi anni a circa 1.800.000 presenza ma, in particolare, dobbiamo far si che il 10% di questi turisti, che attualmente decide di soggiornare a San Marino, aumenti progressivamente.
Non è possibile perseguire questo obiettivo se il nostro turista è il villeggiante della Riviera.
Chi è in vacanza in Romagna, infatti, ha già una prenotazione in hotel ed allo stesso modo, in hotel, consuma anche la cena. Se questo è il “nostro” turista, sicuramente non viene intercettato dai nostri hotel e ristoranti.
Vanno introdotte nuove iniziative ed implementate quelle già esistenti per valorizzare il territorio nella sua interezza ed a beneficio di tutti gli operatori del nostro settore, Centro Storico e Periferia.
Come detto sopra e come preciseremo più avanti, nuove infrastrutture possono permettere la realizzazione di iniziative che, sinergicamente, coinvolgano il Centro Storico e le restanti zone del nostro Paese valorizzando l’intero territorio ed a beneficio dell’economia reale del Paese.
Ben consapevoli che una giusta programmazione debba prevedere interventi che si possono immediatamente attuare e, quindi, in una prospettiva di breve periodo ed altri più strutturati e partecipati che necessitano una pianificazione più articolata e quindi un respiro di medio/lungo periodo.
Riteniamo importante affrontare in tempi rapidi alcune situazioni:
– Confronto costante e propositivo con tutte le Associazioni Datoriali e le parti sociali al fine di poter contribuire nel modo migliore possibile ad individuare e proporre al Governo quelle iniziative che vengono ritenute essenziali per lo sviluppo dell’interno Paese e non solo del nostro settore;
– Riforma della normativa inerente alle prestazioni di lavoro occasionale e accessorio;
– Aprire un confronto serio con Associazioni e Sindacati per le “mense” valutando soluzioni che, senza penalizzare i lavoratori, possano permettere agli operatori del Settore di beneficiare della pausa pranzo dei lavoratori con ricadute importanti anche sul piano occupazionale degli operatori stessi;
– Realizzazione ed attuazione di tutte le riforme normative necessarie ad una semplificazione burocratica nei rapporti con la Pubblica Amministrazione;
– Razionalizzazione e riorganizzazione degli Uffici Pubblici puntando senza indugio sullo sviluppo di competenze e professionalità;
– Sviluppo dell’Università con corsi che prevedano l’obbligo di frequenza concentrando, prevalentemente, la sede dei corsi nel Centro Storico. Lo sviluppo dell’Università avrebbe ricadute importanti non solo per il nostro Settore ma per l’economia in generale. Permetterebbe una occupazione progressiva degli innumerevoli appartamenti ad oggi sfitti, aumenterebbe i consumi interni in settori trasversali e, non di minor importanza, valorizzerebbe l’immagine di San Marino.
– Incentivare e promuovere la formazione degli imprenditori e dei lavoratori del Settore. A tal fine e collegandolo al punto precedente, verificare la possibilità di sviluppare un nuovo corso di studi, per le superiori, dedicato al turismo. L’Istituto Tecnico per il Turismo, ad esempio, è una scuola superiore presente in Italia che permette ai giovani il rapido e professionale inserimento nel mondo del turismo;
– Prevedere azioni che incentivino la permanenza dei turisti nel nostro Centro Storico (limitare, ad esempio, il pagamento dei parcheggi alle 19:00).
– Ricollegato al Turismo Culturale di cui parliamo anche più avanti, l’assoluta necessità di realizzare, stabilmente, mostre di altissimo livello;
– Ricollegato al Turismo Enogastronomico di cui parliamo anche più avanti, la realizzazione di 3-4 eventi annuali legati al settore food;
– Aggiornare e modernizzare la “statistica”. Programmare e conseguentemente investire, sia che lo faccia il Pubblico sia che scelga di farlo il privato nelle proprie attività, lo si può fare solo se si conoscono velocemente e con precisione i “dati”. È impensabile che un Paese o un imprenditore non possa sapere in tempi assolutamente rapidi tutti i numeri che riguardano il suo segmento economico di riferimento e non solo. Non si possono programmare o costruire progetti di sviluppo andando ad intuito. In una società dinamica e sempre in rapida evoluzione si deve essere sempre aggiornati. Oggi esistono gli strumenti per poter raggiungere questo obiettivo. La digitalizzazione e tutte le attività di informatizzazione devono necessariamente riguardare anche il nostro ufficio statistica;
– Favorire il più possibile le condizioni per cui i privati possano investire nel settore turistico e nell’economia in generale. Sia che siano investimenti misti pubblico/privato sia che siano iniziative individuali. In tal senso, come ricordato sopra, serve una Pubblica Amministrazione snella, dinamica e competente;
– Sviluppo del Settore Congressuale.

ALCUNI APPROFONDIMENTI
Turismo sportivo.
Il turismo sportivo è legato al territorio sul quale avviene l’evento; quindi, dovrebbe essere naturale l’integrazione tra il settore turismo coinvolto con quello sportivo in questione. Non solo chi partecipa ad un evento sportivo è coinvolto nel binomio turismo e sport ma anche gli spettatori che si spostano appositamente per l’evento.
Il turismo sportivo rappresenta, da un lato, un’estensione dello sport alle attività del tempo libero – di vacanza, dall’altro, interpreta una necessità, avvertita nel mercato turistico, di sviluppare prodotti e servizi complementari, in modo da offrire una valida alternativa alla tradizionale vacanza “spiaggia, sole, mare” e di sfruttare alcuni fattori “attrattivi” del territorio tutto l’anno in chiave di destagionalizzazione dei flussi turistici. Oggi con turismo sportivo, in realtà, si intendono tutti i viaggi in cui l’attività sportiva acquisisce “centralità” nel corso della vacanza, scegliendo la località di destinazione per partecipare, attivamente o passivamente, ad eventi ricreativi o competizioni sportive. Questo tipo di turismo ha acquisito negli anni sempre maggior peso nell’economia turistica sia dei territori sia degli operatori. Basti pensare ai grandi interessi che girano intorno agli eventi sportivi e la conseguente smania ad ospitarli. Non poche città o interi paesi hanno cambiato il loro destino turistico grazie ad un evento sportivo. Tra gli obiettivi del turismo sportivo naturalistico c’è quello di rompere con la vacanza convenzionale e favorire un modo di viaggiare più consapevole, attento e responsabile.

Turismo enogastronomico.
Questa tipologia di turismo racchiude in sé diverse caratteristiche e peculiarità. Innanzitutto, si riferisce tanto al cibo quanto al vino e non va dimenticato il collegamento tra enogastronomia e cultura di un territorio. È evidente che l’enogastronomia sia un’emanazione della sensibilità e cultura di un luogo e che attraverso i suoi sapori se ne possa scoprire l’autenticità.
In questo senso, il turismo enogastronomico contribuisce alla sostenibilità di un luogo, sia ambientale che socioeconomica.
Infatti, il turismo food & wine può avere effetti positivi sulla protezione del patrimonio agroalimentare e culturale locale e sulla generazione di ritorni economici positivi.
Inoltre, aiuta a trasmettere un senso di orgoglio locale ai residenti.

Turismo culturale.
Il valore economico generato dal turismo culturale e paesaggistico in Italia nel 2018 è di 21 miliardi di euro pari al 66% della spesa totale dei viaggiatori internazionali.
Il turismo culturale include asset quali paesaggio, produzioni tipiche, artigianato, oltre a monumenti e musei.
La cultura e più in generale l’ambito dei beni e servizi culturali, per la rilevanza economica e il conseguente effetto moltiplicatore sull’economia, è a tutti gli effetti un settore produttivo.
Dal punto di vista sociale, il progressivo allargamento dei consumi culturali assume grande importanza quale indicatore dell’aumento del benessere, del tempo libero e del livello d’istruzione di una comunità.
Alcune tendenze specifiche, che caratterizzano la domanda turistica, favoriscono lo sviluppo del turismo culturale:
la tendenza verso la ricerca dell’autenticità dell’esperienza turistica, che si esprime nel desiderio di forme di vacanza che permettano di incontrare l’identità dei luoghi, di conoscerne la storia, le tradizioni, l’arte, e gli aspetti più veri;
la frammentazione delle vacanze, con una domanda turistica sempre meno propensa a partire per lunghi periodi e sempre più orientata alla scelta di numerosi short break in occasione di “ponti” e week end;
l’aumento generalizzato di interesse per iniziative ed eventi culturali di grande richiamo fortemente pubblicizzati attraverso i media.

Elaborare un piano per nuovi progetti di infrastrutture turistiche.
Una crescita qualitativa del nostro Turismo passa indiscutibilmente dalla creazione di strutture ed infrastrutture permanenti che fungano da principale attrattiva per un turista che, finalmente, possa scegliere San Marino come destinazione primaria. Si devono valorizzare tutte le risorse esistenti in maniera integrata, anche tra i diversi settori economici, e fornire servizi di supporto allo sviluppo delle imprese turistiche e commerciali, integrando la filiera turistica con gli altri comparti. Si deve migliorare e qualificare i prodotti turistici esistenti ed incentivare la proposta e la nascita di nuovi. Nuove infrastrutture ed una diversa gestione di quelle esistenti possono permettere la realizzazione di iniziative che, sinergicamente, coinvolgano il Centro Storico e le restanti zone del nostro Paese valorizzando l’intero territorio a beneficio dell’economia reale di tutto il Paese.
Serve un Classe Politica matura che individui in questi progetti di medio/lungo periodo un asset del Paese e non solo del Settore Turistico.

Aree PicNic in Centro Storico e Tasse di scopo
È ormai consolidata la tendenza di molti turisti di portarsi il pranzo al sacco e bivaccare ovunque all’interno del nostro Centro Storico anche in luoghi rappresentativi per il Paese e le sue Istituzioni. Non è raro che si fermino a consumare il loro “sacco” davanti a Palazzo Pubblico o alla Pieve o, come detto, in altri luoghi molto frequentati o di rilevanza istituzionale. Chiediamo quindi che vengano predisposte e ben segnalate alcune aree dedicate a chi, legittimamente, decide di portarsi da casa il cibo.
Collegato anche a questo fenomeno sarebbe necessario individuare una sorta di “tassa di scopo” che, solo a livello esemplificativo, potrebbe essere un aumento di 0,50€ sulla prima ora di sosta o sul biglietto della funivia, ed il ricavato destinarlo ad iniziative di promozione e sviluppo del nostro turismo.

Sviluppo Settore Congressuale
Pur essendo una particolare forma di turismo i flussi che si possono generare dal Settore Congressuale rappresentano un obiettivo che va perseguito e valorizzato. Il Palazzo del Kursaal è una location strategica per lo sviluppo di questo segmento turistico e per poterne sfruttare appieno le potenzialità va liberato dalla presenza di San Marino RTV e della Gendarmeria.
La peculiarità del nostro territorio e la vicinanza ad un aeroporto internazionale sono ulteriori elementi che possono aiutare a far crescere questo segmento.
Giochi del Titano Service S.r.l. (che ha la gestione del Kursaal per 5 anni a partire dal 15 marzo 2018) e Consorzio San Marino 2000 devono essere adeguatamente supportate da Segreteria di Stato e Ufficio per il Turismo e lavorare sinergicamente per tornare ad avere numeri importanti dal settore congressuale anche attraverso un coinvolgimento vero e fattivo nella politica turistica e congressuale di U.S.O.T. quale Associazione Datoriale di riferimento alla luce degli operatori che rappresenta.

Creazione di un Tavolo Permanente di confronto e sviluppo che abbia tempi predefiniti e certi tendente a sviluppare una reale collaborazione con l’Ufficio per il Turismo e la Segreteria di Stato.
La nostra richiesta di una Programmazione condivisa ed efficiente rischia di rimanere un semplice “desiderata”. Abbiamo più volte rimarcato la necessità di avviare un immediato e serrato confronto fra la Segreteria di Stato per il Turismo, Ufficio del Turismo e le Associazioni Datoriali di riferimento in merito alla programmazione turistica andando oltre la calendarizzazione degli eventi la quale, seppur importante, rappresenta solo una parte dell’azione che si deve mettere in campo per quanto riguarda gli interessi del settore turistico e dei suoi operatori presenti su tutto il territorio sammarinese. Come abbiamo chiaramente indicato anche nel nostro Piano Triennale, la pianificazione non può essere vista solo con un respiro annuale bensì deve individuare anche gli obiettivi strategici da conseguire nel medio e nel lungo periodo ed una volta approvati e condivisi agire con decisione, senza tentennare. Sia la programmazione di breve periodo come quella di medio/lungo, per aver senso, ha come necessario presupposto la conoscenza e quindi la fruibilità di dati statistici certi ed affidabili. Programmare e conseguentemente investire, sia che lo faccia il Pubblico sia che scelga di farlo il privato nelle proprie attività, lo si può fare solo se si conoscono velocemente e con precisione i “dati”. Non si possono programmare o costruire progetti di sviluppo andando ad intuito. In una società dinamica e sempre in rapida evoluzione si deve essere sempre aggiornati. Oggi esistono gli strumenti per poter raggiungere questo obiettivo. È assolutamente necessario ristabilire tutte le “condizioni Paese” affinché sia permesso ad un imprenditore di investire con serenità e sicurezza nel settore turistico e nell’economia in generale.

Ampia sburocratizzazione per accelerare tempistiche e facilità in ottenimento permessi.
Una realtà piccola come la nostra deve fare della snellezza e della semplicità uno dei principali “attrattori” per un imprenditore che possa pensare di venire ad investire nel nostro Paese. È quindi indispensabile realizzare e dare attuazione a tutte le riforme normative necessarie ad una semplificazione burocratica nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e conseguentemente favorire il più possibile le condizioni per cui i privati possano investire nel settore turistico e nell’economia in generale. In tal senso, come ricordato sopra, serve una Pubblica Amministrazione snella, dinamica e competente.

Turismo e Formazione.
Crediamo strategico lo Sviluppo dell’Università con corsi che prevedano l’obbligo di frequenza concentrando, prevalentemente, la sede dei corsi nel Centro Storico. Lo sviluppo dell’Università avrebbe ricadute importanti non solo per il nostro Settore ma per l’economia in generale. Permetterebbe una occupazione progressiva degli innumerevoli appartamenti ad oggi sfitti, aumenterebbe i consumi interni in settori trasversali e, non di minor importanza, valorizzerebbe l’immagine di San Marino.
Si deve assolutamente incentivare e promuovere la formazione degli imprenditori e dei lavoratori del Settore. A tal fine chiediamo di verificare la possibilità di sviluppare un nuovo corso di studi, per le scuole superiori, dedicato al turismo. L’Istituto Tecnico per il Turismo, ad esempio, è una scuola superiore presente in Italia che permette ai giovani il rapido e professionale inserimento nel mondo del turismo. Infine, come accade in altri Paesi, si deve valutare l’introduzione di un esame di abilitazione per chi fa richiesta di licenza nel settore turistico.

Maggiore vigilanza su somministrazione alimenti es autorizzazioni necessarie.
Per aumentare la qualità dell’offerta, con particolare riferimento all’ambito ristorativo, è necessario che vengano rispettate le normative e le autorizzazioni del caso da parte dei bar e dei ristoranti aumentando la vigilanza ed i controlli. In mancanza delle apposite autorizzazioni non è possibile per un bar (che in molti casi non dispone nemmeno di una cucina attrezzata) offrire primi e/o secondi piatti o addirittura menù completi.
Un bar che vuol lavorare deve essere sottoposto alle stesse logiche dei ristoranti soprattutto con riferimento alle disposizioni di carattere iginico-sanitario ed in particolare attraverso una immediata verifica dei servizi igienici rendendoli idonei ed in linea con la normativa di riferimento.
Chiediamo anche che i piatti surgelati che possono essere somministrati dai bar debbano essere obbligatoriamente serviti nel loro contenitore di origine al fine di rendere chiaro, tutelando in questo caso il consumatore, che non è un piatto fresco e lavorato ma, appunto, surgelato.
Chiediamo quindi una rapida analisi di tutta la normativa di riferimento ed eventualmente una sua revisione.

CONCLUSIONI
Risulta evidente che l’innovazione e la qualità sono le chiavi per aggredire un mercato turistico potenziale che registra ogni anno 2 miliardi di viaggiatori scommettendo sugli investimenti e sulla modernizzazione che fanno da moltiplicatore di attrattività e benessere diffuso.
Pubblico e privato hanno la medesima responsabilità ed opportunità di riconoscersi in questo orizzonte: sinergia e collaborazione diventano modalità indispensabili per rilanciare la sfida. Innovazione e qualità, deve essere lo slogan incessante.
Vogliamo turisti che stiano di più, spendano di più e tornino più spesso.
La Repubblica di San Marino ha un numero di repeater che possiamo definire, eufemisticamente, “basso” rispetto ad altre Città con le quali può confrontarsi.
San Marino non è percepita come un luogo dove tornare ogni volta che si può, ed è un peccato perché un visitatore “fidelizzato” costa meno rispetto a quanto si deve investire per cercare di attrarne di nuovi ogni stagione.
Il Piano Strategico per il Turismo, licenziato nel luglio del 2018 dal Consiglio Grande e Generale, dovrebbe essere fondato sulla “Visione” di breve – medio – lungo termine che si ha del Paese, nelle sue varie anime. Questo è essenziale per renderlo efficace. Prima la visione, poi un piano strategico, non il contrario.
La visione deve essere quella della Politica, partecipata e condivisa dalle Associazioni di Categoria, da quella dei residenti e degli altri stakeholder.
È necessario essere chiari: se il settore Turistico e Commerciale è un settore strategico – e lo è – è ora di comportarsi come se lo fosse.
Esistono le fiere e gli eventi di settore, si viaggia per visitare musei o monumenti, per nuove conoscenze enogastronomiche, per puro relax ma principalmente e soprattutto, si ricercano esperienze.
I turisti spendono meno, nonostante i soldi nei portafogli siano in crescita. I clienti vogliono più innovazione e questa innovazione deve venire dalla Politica, dalle Associazioni di Categoria e dagli imprenditori.
Ogni volta che si innova si genera fermento sia negli operatori del settore a cui viene voglia di ristrutturare ed investire, sia nei turisti attratti dalla novità. Questo è quello su cui dovrebbe puntare, nei prossimi anni, la Repubblica di San Marino, anche perché va bene fare promozione, avere soldi per pubblicizzarsi, ma se poi non si sa cosa pubblicizzare di nuovo o su cosa puntare per attrarre un tipo di turismo particolare, diventa un boomerang.
Il Settore Turistico e Commerciale può e deve essere un elemento trainante per l’economia sammarinese e, da questo punto di vista, riteniamo positivo quanto previsto dal Piano Strategico per il Turismo di San Marino e per non correre il rischio che le parole, seppur scritte, rimangano mere intenzioni svilendo il Progetto e l’impegno negli anni profuso dalle Associazioni di Categoria serve “…una precisa volontà politica di investire risorse e competenze in un settore che viene – davvero, ora – considerato asset strategico per il futuro della Repubblica di San Marino.”

La richiesta, più volte fatta al Governo, di più coraggio ed ambizione nel mettere in campo provvedimenti più incisivi di spending review è motivata, principalmente, dal fatto che servono risorse per lo sviluppo del Paese, per attrarre aziende, imprenditori e creare o migliorare le infrastrutture esistenti al fine di rendere più spendibile ed accattivante, anche dal punto di vista TURISTICO, la Repubblica di San Marino.
Un Governo, indipendentemente dal fatto che abbia o meno “soldi” (ed ora non ne ha), deve favorire a livello legislativo e strutturale le condizioni attraverso le quali un investitore possa valutare una piazza economica. Per effettuare questa valutazione, gli investitori stranieri tengono conto di vari fattori, quali la struttura economica del Paese, il suo sistema politico, il potenziale della forza lavoro e la qualità della vita. Naturalmente, entrano in gioco anche l’esperienza, le competenze e la crescita all’interno del settore specifico dell’impresa. Il Paese che offre condizioni ideali in tutti questi campi può facilmente attrarre le imprese straniere.